Lo sviluppo ecosostenibile è l’unico sviluppo possibile per il futuro. E’ il messaggio che emerge dagli Stati Generali della Green Economy , l’assemblea generale che apre Ecomondo, la fiera più importante in Italia per la sostenibilità ambientale.

Come annunciato una rappresentanza di Ecovillaggio Montale – gli imprenditori Silvia e Carlo Pini e Deborah Annolino responsabile della comunicazione –  ha partecipato all’evento inaugurale organizzato dal Consiglio Nazionale della Green Economy con il supporto della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile. In fiera erano presenti tanti imprenditori da tutta Italia e nel nostro tour abbiamo incontrato il meteorologo Luca Lombroso impegnato in attività di divulgazione con il pubblico di Ecomondo.

Tanti gli spunti e i valori su cui riflettere, a partire dalla necessità di premere sull’acceleratore dello sviluppo sostenibile, con strategie di adattamento e mitigazione verso i cambiamenti climatici. A condurre la tavola rotonda degli Stati Generali Donatella Bianchi, giornalista e conduttrice di Linea Blu. Tra gli ospiti relatori Edo Ronchi del Consiglio Nazionale della Green Economy ed il Ministro dell’Ambiente Sergio Costa.

La sala è piena e gli occhi sono puntati al futuro e alle prospettive che ci attendono. Rispetto al passato dove sono stati fatti dei passi avanti, il 2019 è un anno in cui l’accordo di Parigi stenta a decollare: le emissioni di gas serra in atmosfera continuano a crescere a livello mondiale, la crisi climatica si sta aggravando, stiamo infatti marciando verso i 3 gradi a fine secolo, un livello ritenuto pericoloso per la salute dell’uomo oltre che del Pianeta stesso. Occorre accelerare verso nuovi modelli di produzione e consumo che sappiano coniugare responsabilità e sostenibilità.

Al tempo stesso il 2019 è un anno di riflessione e di rilancio: i giovani scendono in piazza per chiedere maggiore impegno per il clima e il loro futuro, con Greta Thunberg che ha messo in moto una mobilitazione a livello internazionale. Sono nati dei movimenti per il clima ed i “Fridays for Future” (noto anche come sciopero scolastico per il clima) sono diventati un appuntamento molto partecipato anche nel nostro Paese.

Tra le regioni italiane virtuose, l’Emilia Romagna è una terra fervida per lo sviluppo ecosostenibile, come indicano i dati aggiornati dall’Osservatore regionale al 2019. L’universo delle green economy si fa sempre più vasto e differenziato, si tratta di imprese mediamente più resilienti e “in salute” delle realtà profit che non sono green. Complessivamente sono diventate 6500 le aziende che investono nella sostenibilità per un totale di 100 miliardi di fatturato all’anno e 300 mila occupati. Una crescita quindi anche economica.

Gli Stati Generali 2019 di Ecomondo confermano una grande necessità: affrontare in modo rapido e congiunto con le imprese, i governi, le associazioni la crisi climatica e rilanciare uno sviluppo sostenibile basato sulla Green Economy.

“Economia e Ambiente non camminano in modo separato. Un green Italy già esiste e le aziende lo hanno individuato. Adesso tocca alla Politica fare qualcosa. in Italia ci sono le eccellenze tecnologiche e le conoscenze utili a modificare comportamenti e processi” – sono queste le parole del Ministro dell’Ambiente Sergio Costa che ha inaugurato la fiera, rivolgendosi ai tanti imprenditori “green” presenti.

La crisi climatica è un problema ma può diventare anche fonte di opportunità per il futuro. Ci sono le intelligenze, le soluzioni tecnologiche, ma soprattutto la volontà collettiva per invertire la rotta in questo nostro Paese. Solo un programma di carbon neutrality (volto a monitorare i target e le azioni per la riduzione delle emissioni) potrà alimentare un nuovo Green New Deal con l’obiettivo di affrontare la crisi ambientale, a partire da quella climatica,  la crescente disuguaglianza.

Un invito ad agire in fretta e a puntare all’efficienza energetica, alla resilienza per una crescita positiva, verso un futuro low carbon.

Ma soprattutto bisogna attuare la più importante delle transizioni: abbandonare i combustibili fossili restituendo all’investimento socialmente responsabile il centro della scena.

Vai al comunicato finale degli Stati Generali della Green Economy

 

 

 

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