Marcella Minelli progettista Verde Ecovillaggio Montale La vista è, tra i nostri sensi, quello che per primo crea un contatto con il mondo esterno. Le piante dominano gran parte della nostra percezione del mondo e generano in noi benessere. L’origine delle emozioni che esse provocano su di noi è dovuto ai loro pigmenti, sostanze colorate e coloranti che hanno in comune la proprietà di assorbire energia luminosa.

In altre parole il colore è il primo messaggio che la natura ci invia.

Si è parlato di colori, percezioni e benessere al convegno organizzato da Asproflor (Associazione Produttori florovivivaisti) e Comuni fioriti ospitato all’Eima, (Esposizione Internazionale di Macchine per l’Agricoltura e il Giardinaggio) nel quartiere fieristico di Bologna.. Tra i relatori il Alberto Manzo del Ministero delle Politiche agricole e forestali, Teodoro Georgiadis e Rita Baraldi , ricercatori del CNR, Marcella Minelli progettista del verde A.I.A.P.P.

Protagonista il verde quale risorsa per migliorare la qualità della vita ed il benessere dei cittadini nel tessuto urbano. Ecovillaggio Montale , a sud di Modena è stato portato come un esempio innovativo di ecoquartiere, costruito in linea con la moderna urbanistica che tutela i valori ecologici.

“Se il colore è il primo messaggio che la natura ci invia – spiega l’agronomo del paesaggio Marcella Minelli tra i relatori al convegno – esso è solo un componente di un complesso sistema.  Il rispetto di tale sistema, la sua conoscenza e la sua riproposizione in ogni angolo delle città che viviamo è  ciò a cui dobbiamo tendere, per il, nostro bene e per il nostro benessere. L’esperienza di un innovativo quartiere a sud di Modena, Ecovillaggio, ne è un buon esempio, non solo dal punto di vista tecnico, ma anche culturale” conclude la progettista del verde A.I.A.P.P.

Ambiente, comfort, energia.

Le caratteristiche di Ecovillaggio

Ecovillaggio Montale riduce al minimo l’impatto ambientale.  Gli edifici, alcuni dei quali in costruzione, sono biocompatibili, ovvero realizzati utilizzando materiali e tecnologie naturali che garantiscono la salubrità degli ambienti. La vegetazione è stata studiata con molta cura: gli alberi, le piante di specie diverse (prevalentemente autoctone e scelte non solo per il fattore ornamentale, ma anche e soprattutto per la loro utilità), vengono utilizzate per gestire il microclima, l’acqua e per individuare e sottolineare accessi e percorsi, sia pubblici sia ai singoli lotti. Ad esempio i pioppi maschi (Populus Alba), evaporando alcune centinaia di litri acqua al giorno, raffrescano come 5 condizionatori d’aria attivi; inoltre i pioppi maschi non emettono i piumini allergizzanti in primavera. Persino i parcheggi sono “verdi”: i posti auto si presentano come piccoli prati erbosi, in modo da eliminare le cosiddette “isole di calore”.

Ecovillaggio Montale è un esempio virtuoso di bioarchitettura.

Di seguito i passaggi più importanti della relazione di Marcella Minelli al convegno EIMA sul tema “Dall’idea al progetto del verde che migliora la vivibilità nelle città – caso pratico Ecovillaggio Montale”:

 

Tutti i colori accompagnano e segnalano momenti diversi nella vita delle piante e raggiungono il loro massimo significato funzionale nei fiori. I colori dunque sono chiara espressione del passare del tempo, ed in particolare dell’alternanza delle stagioni; sono determinati e determinano il bioritmo. La natura e l’evoluzione della percezione dei colori interessano lo studio del simbolismo cromatico, poiché esse esercitano precisi effetti fisiologici e psicologici sull’uomo. Indipendentemente dalla coscienza, i colori influiscono direttamente sul sistema nervoso e l’effetto di uno specifico colore sul sistema neurovegetativo è uguale per tutti. La percezione cromatica è esattamente la stessa per ogni cultura o etnia.

Il colore ha un effetto concreto sul nostro corpo a livello fisico, fisiologico e psichico e soprattutto è di una tale immediatezza “da impedire eccessive sovrastrutture razionali” (Di Rienzo). L’uomo ha da sempre vissuto a stretto contatto con la natura ma, a partire dall’era industriale, ha creduto di poterne fare a meno perché non ha saputo consapevolmente coglierne gli effetti benefici. La nostra vita è diventata come la percezione del paesaggio che possiamo avere dal finestrino di un treno Alta Velocità: l’accelerazione delle immagini, la soppressione del rapporto consueto tra spazio attraversato e tempi di attraversamento, stanno mutando non solo l’immaginario ma anche i nostri concetti e le nostre aspettative sull’ambiente. Il giardino resta invece un cronotopo a portata di mano, un luogo che può non essere subito o agito passivamente. Usare attentamente le piante, con i loro colori, i loro profumi può sicuramente creare una propensione positiva (benessere) da parte di chi ne può usufruire.

 

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